Si
trova vicino Todi, in Umbria, ed è il posto ideale per ritrovare il gusto della
Vita e l’Amore per le cose semplici, come il pane e l’acqua.
E’ il Santuario
di Collevalenza.
La
storia del Santuario è legata alle opere di una donna straordinaria, Beata
Madre Speranza di Gesù, che qui ha trascorso gran parte della sua vita.
Mentre
la biografia di Madre Speranza è facilmente reperibile nelle enciclopedie
online, quello che non è possibile sperimentare digitalmente sono le emozioni
che toccano e contagiano chiunque si rechi in visita al Santuario.
Il benvenuto è
caloroso, tangibile, avvolgente.
Non c'è bisogno di essere credenti per sentire che le immagini, le
cappelle, lo stesso crocifisso sembrano dotati di una forza vitale propria.
La
presenza della Madre si sente in ogni respiro e in ogni angolo della Chiesa,
dichiarata Basilica Minore da Giovanni Paolo II.
Ma la sua infinita compassione si sente e si percepisce come una carezza materna rassicurante soprattutto nella cripta.
Chi
va in pellegrinaggio spirituale a Collevalenza, può vivere l’esperienza unica
di immergersi nell’acqua prodigiosa che scaturisce da dieci vasche e da sei
fontane, fortemente volute dalla Madre dopo una tenacissima e lunga opera di
trivellazione.
Ci
sono luoghi che rendono inutili le parole per descriverli.
Però
può servire leggere quanto riportato in una stanza che si trova accanto alla
camera da letto della Suora, oggi adibita a piccolo museo per i visitatori, che
riporta i cinque passaggi necessari per una vita spirituale gioiosa:
Il
crocifisso, cioè la necessità di affrontare con coraggio le prove della vita; il
santuario, cioè l’importanza di proteggere e coltivare la nostra vita
spirituale; Maria Mediatrice, cioè la fede nella potenza d’Amore del Divino,
sempre pronto a sorreggerci; il pane, cioè il nutrimento dell’Anima che deriva
dalla preghiera e infine l’acqua, lo strumento per eccellenza che guarisce e
libera, cioè il Perdono.
Nessun commento:
Posta un commento